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Riduzione delle emissioni di gas serra? La bioedilizia e i materiali sostenibili sembrano essere la chiave per decarbonizzare il settore delle costruzioni
La qualità dell’ambiente interno è un fattore che sta diventando sempre più importante per la salute degli occupanti, soprattutto dopo l’arrivo della pandemia. Ma il perfetto clima indoor richiede l’utilizzo dei sistemi di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione meccanica, e quindi necessita di molta energia, che ad oggi è fornita principalmente dalle fonti fossili, e secondo un rapporto pubblicato dall’EASAC in Europa il 25% delle emissioni totali di gas serra proviene dall’energia richiesta dagli edifici.
Anche se da un po’ di tempo si è spostata l’attenzione verso nuovi edifici più efficienti dal punto di vista energetico, che quindi richiedono meno energia, le emissioni non si sono ridotte, perché nel calcolo dell’impatto energetico dei nuovi edifici occorre tenere conto anche delle emissioni inquinanti che derivano dai metodi di costruzione e dalla catena di approvvigionamento dei materiali per l’edilizia.
Per risolvere questo problema è quindi necessario adottare un sistema circolare, che valga non solo per singoli stati ma che venga adottato a livello europeo, nel settore dell’edilizia, per riciclare e recuperare i materiali da costruzione e pensarli per essere smontati e riutilizzati alla fine del loro utilizzo.
Per ridurre drasticamente l’inquinamento dell’atmosfera e dotarsi di edifici energicamente intelligenti con strutture a impatto zero è quindi di vitale importanza promuovere le tecniche di bioedilizia e di architettura sostenibile, non solo nei contesti residenziali, ma progressivamente anche nel settore commerciale e industriale, per accelerare il percorso verso la decarbonizzazione dell’edilizia e la transizione energetica.